I MIRACOLI DEL CORANO - III MIRACOLI STORICI DEL CORANO

I MIRACOLI DEL CORANO - III

MIRACOLI STORICI DEL CORANO

Come abbiamo visto nei primi due video, il Corano, la parola di Dio, secoli fa citò un gran numero di sviluppi scientifici.

I miracoli del Corano non si limitano a questo.

I versetti del Corano contengono anche un gran numero di miracoli riguardanti questioni storiche.

Molte tribù, città, re e guerre sono descritti nel nostro Libro Sacro.

Ricerche e scoperte archeologiche hanno confermato queste informazioni che ci furono trasmesse millequattrocento anni fa.

Non c'è assolutamente alcun dubbio che il Corano sia una rivelazione e un miracolo di Dio.


LA VITTORIA DELL’IMPERO BIZANTINO

I primi versetti della Sura ar-Rum contengono un’incredibile predizione che fa riferimento all'Impero Bizantino, che successivamente divenne la parte orientale dell’Impero Romano. L'impero Bizantino, dopo aver subito una grande sconfitta, avrebbe presto ottenuto la vittoria.

 Alif, Lam, Mim. Sono stati sconfitti i Romani nel paese limitrofo; ma poi, dopo essere stati vinti, saranno vincitori, tra meno di dieci anni – appartiene ad Allah il destino del passato e del futuro – e in quel giorno i credenti si rallegreranno.  (sura ar-Rum: 1- 4)

Questi versetti furono rivelati intorno al 620, quasi 7 anni dopo che gli idolatri persiani ebbero pesantemente sconfitto pesantemente i cristiani bizantini nel 613-614.

Dopo le pesanti perdite subite, per l’Impero Bizantino sembrava impossibile non solo ottenere una vittoria, ma anche solamente riuscire a sopravvivere. Dopo aver sconfitto i Bizantini ad Antiochia nel 613, i Persiani presero il controllo di Damasco, della Cilicia, dell'Armenia e di Gerusalemme. La perdita di Gerusalemme nel 614 fu particolarmente traumatica per i Bizantini, perché venne distrutta la Chiesa del Santo Sepolcro e sequestrata la "Vera Croce", il simbolo della cristianità.

Anche gli Avari, gli Slavi e i Longobardi rappresentavano una grave minaccia per l'Impero Bizantino.

Gli Avari erano arrivati fino alle mura di Costantinopoli. L’imperatore Eraclio ordinò che l'oro e l'argento presenti nelle chiese venissero fusi e trasformati in denaro per poter far fronte alle spese dell'esercito. Molti governatori si ribellarono a Eraclio e Bisanzio era sul punto di crollare. Mesopotamia, Cilicia, Siria, Palestina, Egitto e Armenia, che erano in precedenza appartenute a Bisanzio, furono invase dai Persiani idolatri.

In breve, tutti si aspettavano che Bisanzio venisse distrutta. In quell’epoca furono rivelati i primi versetti della Sura ar-Rum che annunciavano che Bisanzio avrebbe trionfato dopo un periodo inferiore a 10 anni. Questa "vittoria predetta" sembrava talmente improbabile che i politeisti arabi erano convinti che non si sarebbe mai realmente realizzata.

Come tutte le altre previsioni del Corano però, anche questa si avverò. Nel 622 Eraclio ottenne una serie di vittorie sui Persiani e conquistò l'Armenia.

Nel dicembre del 627, i due imperi combatterono una battaglia decisiva a Ninive, circa 50 chilometri ad est del fiume Tigri, nei pressi di Baghdad. Questa volta l'esercito bizantino sconfisse i Persiani. Pochi mesi dopo, i Persiani dovettero chiedere la pace a Bisanzio, che li obbligò a restituire i territori che avevano sottratto.

La vittoria bizantina si completò quando l'imperatore Eraclio sconfisse il sovrano persiano Cosroe II nel 630, riconquistò Gerusalemme e la "Vera Croce" per la Chiesa del Santo Sepolcro.
Alla fine "la vittoria dei Romani" proclamata da Dio nel Corano si realizzò miracolosamente entro un periodo "inferiore a dieci anni" come indicato nel versetto.

Un altro miracolo contenuto in questi versetti è la citazione di un fattore geografico di cui nessuno poteva essere a conoscenza a quell’epoca: i Romani erano stati sconfitti nella regione più bassa della Terra.

L'espressione araba “adnaa al-ard”: derivata dalla parola “dani' ” che significa basso, la parola “adnaa” significa "il più basso." La parola “ard” significa "Terra". Quindi, “adnaa al-ard” significa "il luogo più basso della Terra."

Il bacino del Mar Morto, una delle regioni in cui i Bizantini furono sconfitti nel 613-614, è la zona più bassa della Terra. Per i bizantini cristiani la perdita della "Vera Croce" fu il colpo più pesante di quella sconfitta subita a Gerusalemme, che si trova vicino alle rive del Mar Morto. A 399 metri sotto il livello del mare, il Mar Morto è il luogo "più basso" sulla superficie della Terra: i Romani furono sconfitti nella terra più bassa, proprio come rivelato nel versetto.

Dal momento che solo i metodi di misurazione e le attrezzature moderne sono in grado di dimostrare questo fatto, a quell’epoca sarebbe stato impossibile per chiunque rivalare questa verità. Nel Corano viene però affermato chiaramente che questa zona era la "il luogo più basso" della Terra; questa è un’ulteriore prova del fatto che esso è la Parola divina.

 

LA CONSERVAZIONE DEL CORPO DI FARAONE

Il sovrano egizio conosciuto come Faraone e la sua corte erano molto devoti al loro malvagio sistema politeista e alle credenze idolatre.

Infatti secondo il loro credo corrotto, Faraone era in realtà una divinità!

In quell’epoca Dio mandò il profeta Mosè (pace su di lui) come Suo messaggero per il popolo d'Egitto.

Faraone rispose all’invito da parte del profeta Mosè a credere in Dio, con calunnie e minacce.

Questo atteggiamento arrogante durò …fino a quando non si trovò ad affrontare la punizione di Dio ...

Si trovò di fronte alla minaccia di morte per annegamento.

La posizione di Faraone, che solo in quel momento dichiarò la sua fede in Dio, è descritta in questi versetti del Corano:

“E facemmo attraversare il mare ai Figli di Israele. Faraone e le sue armate li inseguirono per accanimento e ostilità. Poi, quando fu sul punto di annegare, (Faraone) disse: ‘Credo che non c’è altro dio all’infuori di Colui in cui credono i Figli di Israele e sono tra coloro che si sottomettono’ ” (Sura Yunus: 90)

Tuttavia, questa conversione dell'ultimo minuto non fu accettata:

"(Disse Allah): ‘Ora ti penti, quando prima hai disobbedito ed eri uno dei corruttori? Oggi salveremo il tuo corpo, affinché tu sia un segno per quelli che verranno dopo di te’. Ma in verità la maggioranza degli uomini sono incuranti dei segni Nostri”. (Sura Yunus: 91-92)

Il fatto che il cadavere di Faraone sarebbe servito come segno per le generazioni successive, può essere considerato come un'indicazione del fatto che il suo corpo non si sarebbe decomposto col passare degli anni.

Il corpo di Faraone è esposto alla Camera della Mummia Reale del Museo Egizio del Cairo.

Proprio come fu rivelato quattordici secoli fa ...

 

LA CONQUISTA DI MECCA

Una notte a Medina, il Profeta Muhammad (che Dio lo benedica e gli conceda la pace) sognò che i credenti sarebbero entrati nella Sacra Moschea in sicurezza e avrebbero camminato intorno alla Ka`ba.

Dio nel Corano, rivelò al Profeta che Egli lo avrebbe aiutato e sostenuto, che il sogno era vero, e che i credenti sarebbe entrati a Mecca con queste parole:

Allah mostrerà la veridicità della visione (concessa) al Suo Messaggero: se Allah vuole, entrerete in sicurezza nella Santa Moschea, le teste rasate (o) i capelli accorciati, senza più avere timore alcuno. Egli conosce quello che voi non conoscete e già ha decretato oltre a ciò una prossima vittoria. (Sura al-Fath: 27)

Il nostro Profeta annunciò questa buona notizia ai credenti in un momento in cui la situazione non era affatto appropriata. I credenti che erano emigrati da Mecca a Medina insieme a lui non erano più stati in grado di tornare a Mecca. Inoltre i pagani sembravano determinati a non permettere ai credenti di rientrare a Mecca.

Tuttavia questo sarebbe cambiato di lì a poco.

Prima fu firmato il Trattato di Hudaybiyah, e poi fu conquistata Mecca.

I credenti entrarono nella Santa Moschea in totale sicurezza, come predetto dal versetto.

Così Dio dimostrò che le buone notizie che Egli aveva annunciato al Profeta erano vere.

Anche i seguenti versetti danno il lieto annuncio della conquista di Mecca:

In verità ti abbiamo concesso una vittoria evidente, affinché Allah ti perdoni le tue colpe passate e future, perfezioni su di te il Suo favore e ti guidi sulla retta via. (sura al-Fath: 1 – 3)

 

L’ESPLORAZIONE DELLO SPAZIO

L'esplorazione dello spazio da parte dell’essere umano fu velocizzata dal lancio del satellite sovietico Sputnik avvenuto il 4 ottobre 1957, avvenimento che la NASA considera come "L’alba dell’era spaziale".

Il primo uomo a lasciare l'atmosfera della Terra fu il cosmonauta sovietico Yuri Gagarin, che entrò nello spazio a bordo dell’astronave Vostok 1 nel 1961 ...

L’uomo mise piede sulla Luna il 20 luglio 1969 con la missione americana Apollo 11.

Il Corano rivelò che un giorno questi sviluppi e risultati sarebbero diventati una realtà.

E questo successe quattordici secoli fa, in un'epoca in cui le moderne astronavi dotate di tecnologie avanzate, ancora non esistevano!

O consesso dei dèmoni e degli uomini, se potrete varcare i limiti dei cieli e della terra, fatelo. Non fuggirete senza un'autorità [proveniente da Allah]. (sura ar-rahman: 33)

Un attento esame rivela che il versetto sottolinea il fatto che l'umanità sarà in grado di muoversi nelle profondità della Terra e del cielo, ma solo grazie a una potenza superiore .

Con ogni probabilità questa potenza superiore è la tecnologia avanzata impiegata nel ventesimo secolo.

Questi eventi rivelati da Dio nel Corano si sono effettivamente realizzati grazie alla tecnologia avanzata del 20° secolo.

     

LA TRASMISSIONE DELLE IMMAGINI

Il Corano recita:

Uno che aveva conoscenza del Libro, disse: “Te lo porterò prima ancora che tu possa battere ciglio”. Quando poi [Salomone] lo vide posarsi presso di sé, disse: “Questo è parte della grazia del mio Signore per mettermi alla prova, [e vedere] se sarò riconoscente o ingrato. Quanto a chi è riconoscente, lo è per se stesso, e chi è ingrato... [sappia che] il mio Signore basta a Se Stesso ed è generoso”. (sura an-naml: 40)

"Uno che aveva conoscenza del Libro" disse al profeta Salomone (la pace sia su di lui), che avrebbe potuto portargli il trono della regina di Saba molto velocemente.

Questo indica un fatto incredibile: la trasmissione di immagini attraverso l’utilizzo dell'odierna tecnologia avanzata! Un altro versetto relativo allo stesso argomento afferma:

Un ifrit tra i dèmoni, disse: “Te lo porterò prima ancora che tu ti sia alzato dal tuo posto, ne sono ben capace e son degno di fiducia”. (sura an-naml: 39)

Oggigiorno informazioni di ogni tipo compresi testi, immagini e filmati, possono essere inviate in qualsiasi parte del mondo in pochi secondi, grazie a Internet e ai progressi della tecnologia informatica.

Oggi gli scienziati affermano che la trasmissione di atomi e molecole e perfino di oggetti ancora più grandi, potrebbe diventare una realtà nel prossimo futuro.

Nel 2006 infatti, i ricercatori del Niels Bohr Institute hanno realizzato il primo teletrasporto tra luce e atomi di gas. Il gruppo di ricercatori ora è riuscito a teletrasportare informazioni tra due accumuli di atomi di gas; il teletrasporto è stato effettuato non solo una o un paio di volte, ma più volte e sempre con successo. I risultati sono stati pubblicati in riviste scientifiche molto note.

Questi sviluppi scientifici possono far parte delle tecnologie citate nel Corano che ne rivelano gli aspetti miracolosi.

 

HAMAN E LE INCISIONI DELL’ANTICO EGITTO
Uno degli individui a cui viene fatto riferimento parlando di Faraone è "Haman."  Haman è menzionato in sei punti diversi del Corano, nei quali ci viene detto che fu uno dei più stretti alleati di Faraone. Sorprendentemente, il nome "Haman" non viene mai citato in quelle parti del Vecchio Testamento che parlano della vita del profeta Mosè.

Questa informazione presente nel Corano è stata confermata da scoperte archeologiche avvenute secoli dopo.

Fino al 18° secolo gli scritti e le incisioni dell'antico Egitto non potevano essere comprese. L’antico sistema di scrittura egizio consisteva in geroglifici o immagini stilizzate anziché parole, e fu dimenticato secoli fa.

Nel 1799, il mistero degli antichi geroglifici egizi fu risolto grazie alla scoperta di una tavola di pietra chiamata "La Stele di Rosetta" risalente al 196 a.C. Attraverso la decodifica dei geroglifici, fu rivelata un importante informazione: il nome "Haman" era effettivamente citato nelle incisioni egizie. La stessa incisione indicava anche la stretta relazione tra Haman e Faraone.

Nel glossario della Gente nel Nuovo Regno, che fu redatto sulla base dell'intera raccolta di incisioni, viene detto che Haman era "il capo dei lavoratori della cava di pietra." Il risultato rivelò una verità molto importante: come rivelato nel Corano, Haman visse in Egitto durante l’epoca di Mosè, era vicino a Faraone e fu coinvolto in lavori di costruzione. Il seguente versetto del Corano, descrive l'evento in cui Faraone chiese ad Haman di costruire una torre, ed è in accordo con questa scoperta archeologica:

 Disse Faraone: “O notabili! Per voi non conosco altra divinità che me. O Hâmân, accendi un fuoco sull'argilla e costruiscimi una torre, chissà che non ascenda fino al Dio di Mosè! Io penso che sia un bugiardo!”. (sura al-Qasas: 38)

La scoperta del nome Haman sulle antiche incisioni egizie dimostra ancora una volta che il Corano è stato inviato da Dio. In modo miracoloso il Corano ci trasmette informazioni storiche che la gente all’epoca del Profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui) non avrebbe potuto conoscere o comprendere.

 

I PROBLEMI CHE AFFLISSERO FARAONE E LA SUA GENTE

Faraone e la sua gente erano così devoti al loro sistema politeista e alle loro credenze pagane che nemmeno il messaggio del profeta Mosè, trasmesso attraverso saggezza e incredibili miracoli, potè allontanarli dalle loro superstizioni infondate.

E questa realtà fu chiaramente ammessa anche da loro stessi. A causa del loro atteggiamento altezzoso, Dio li colpì con delle afflizioni per punirli anche in questo mondo terreno. Questo ci viene detto nel Corano:

         Mandammo contro di loro l'inondazione e le cavallette, le pulci, le rane e il sangue,     segni ben chiari. Ma furono orgogliosi e rimasero un popolo di perversi. (sura al-A’raf: 133)

Questo racconto coranico relativo a quel periodo della storia umana è stata confermato dalla scoperta nei primi anni del 19° secolo, del papiro di Ipuwer risalente al Medio Regno.

I dettagli del papiro riguardanti le catastrofi che colpirono il popolo egizio sono esattamente come quelli descritti nel Corano:

La peste è in tutto il paese. Il sangue è ovunque ... Il fiume è sangue ... Davvero, è andato in rovina ciò che ieri si vedeva. La terra è rimasta abbandonata con la sua stanchezza come un pezzo di lino ... Il Basso Egitto piange ... L'intero palazzo non ha più le sue entrate. Ad esso appartengono (di diritto) frumento e orzo, oche e pesci ... Davvero! I cereali si sono rovinati ovunque ... Le città sono distrutte. L’Alto Egitto è diventato arido ... La residenza è rovesciata in un minuto. (Da "Le Piaghe d'Egitto," Avvertimenti di Ipuwer)

 

LA CITTA’ DI IRAM
All'inizio degli anni 1990 avvenne un’importante scoperta archeologica, e cioè la scoperta  di un'antica città araba.

Ciò che rese questo ritrovamento archeologico particolarmente interessante, fu il fatto che questa città era il luogo dove visse il popolo di 'Ad, menzionato nel Corano.

Fu Nicholas Clapp, un noto documentarista e docente di archeologia a trovare questa città citata dal Corano. Essendo un arabista e documentarista di successo, Clapp si imbatté in un libro molto interessante durante una sua ricerca sulla storia araba.

Il libro faceva riferimento a Ubar, città molto antica, e a tracce della sua esistenza.

Per facilitare il suo lavoro di ricerca di queste tracce, Clapp chiese aiuto alla NASA affinché gli fornisse delle immagini satellitari della zona. Da queste immagini continuò a studiare antichi manoscritti e mappe nella Biblioteca di Huntington in California.

Fu lì che presto trovò una mappa disegnata dal geografo egizio-greco Tolomeo nel 200, che mostrava la posizione di un’antica città della regione e i sentieri che conducevano a questa città. Inoltre, i sentieri nella mappa corrispondevano ai sentieri nelle immagini satellitari scattate dalla NASA.

Il punto di arrivo finale di questi sentieri era un ampia zona che un tempo doveva essere stata una città della quale, alla fine fu scoperta la posizione. Dopo poco tempo iniziarono gli scavi che portarono alla luce rovine di una città antica. Furono questi resti la vera prova del fatto che questa città antica era la stessa in cui visse il popolo di 'Ad di cui parla il Corano ...

... perché tra le strutture rinvenute durante gli scavi si trovavano delle colonne, proprio come rivelato nei seguenti versetti:

 Non hai visto come il tuo Signore ha trattato gli ‘Âd? e Iram dalla colonna, senza eguali tra le contrade,  (sura al-Fajr: 6 – 8)

Come abbiamo visto, le informazioni fornite dal Corano sugli eventi del passato - che non erano note all’epoca del nostro Profeta (pace su di lui) - sono in totale accordo con le informazioni storiche, e questa è un'altra prova del fatto che il Corano è la parola di Dio.

 

LE CITTA' DI SODOMA A GOMORRA 

Il profeta Lot visse nella stessa epoca del profeta Abramo (pace su entrambi).

Egli fu inviato come messaggero ad una tribù vicina a quella del profeta Abramo. Quella tribù, come rivelato nel Corano, praticava una atto che non si era mai visto prima di allora: l'omosessualità.

Quando il profeta Lot invitò il suo popolo ad abbandonare questo peccato, venne respinto. La gente non lo riconobbe come profeta e continò a praticare lo stesso stile di vita. La conseguenza di ciò, fu la distruzione della tribù durante una terribile tragedia descritta in questi versetti del Corano: 

E quando Lot disse al suo popolo: “Vorreste commettere un'infamità che nessuna creatura ha mai commesso? Vi accostate con desiderio agli uomini piuttosto che alle donne. Sì, siete un popolo di trasgressori”. (al-A’raf: 80 – 81)

Facemmo piovere su di loro una pioggia... Guarda cosa è avvenuto ai perversi. (al-A’raf: 84)

La città menzionata nel Corano in cui visse il  popolo di Lot e che fu distrutta, è stata scoperta di recente durante degli scavi archeologici. Si trattava dell'antica città di Sodoma, come viene chiamata nel Vecchio Testamento.

Gli scavi archeologici hanno rivelato che la città era situata vicino al Mar Morto, nell’attuale confine israelo-giordano. La zona è ricoperta da grandi depositi di zolfo.

Questo è una prova molto importante perché lo zolfo è un elemento che deriva dalle eruzioni vulcaniche. Nel Corano viene affermato che la distruzione della città avvenne a causa di terremoti ed eruzioni vulcaniche. L'archeologo tedesco Werner Keller, parlando di quella zona regione afferma:

Insieme alla base di questo enorme fessura che passa proprio attraverso questa zona, la Valle di Siddim, che include Sodoma e Gomorra, fu un giorno immersa in un abisso. La loro distruzione avvenne a causa di un forte terremoto, probabilmente accompagnato da esplosioni, fulmini, emissione di gas naturale e conflagrazione generale ... Nell'alta valle della giordana Basan, ci sono ancora crateri torreggianti di vulcani spenti; grandi distese di lava e profondi strati di basalto si sono depositati sulla superficie calcarea. (Werner Keller, The Bible as Histort, pagg. 75-79.)

Questi strati di lava e basalto sono la prova più importante che dimostra che un tempo in quella zona, devono essere avvenuti un'eruzione vulcanica e un terremoto. Il Lago di Lot, noto anche come Mar Morto, si trova direttamente sopra una zona sismicamente attiva, cioè una “cintura di fuoco”.

L'aspetto tecnico della catastrofe subita dal popolo di Lot è stato rivelato durante gli studi effettuati dai geologi. Questo è un altro fatto che prova che il Corano è la parola di Dio.


IL POPOLO DI SABA E IL DILUVIO DI ARIM

La comunità di Saba era uno delle quattro civiltà più grandi vissute nel sud dell’Arabia.

Con l'aiuto della tecnologia piuttosto avanzata per quel particolare periodo, il popolo di Saba costruì la diga di Ma'rib. Questo gli permise di avere a disposizione un’irrigazione abbondante e di conseguenza beni e grandi ricchezze.

Anziché rendere grazie a Dio per tutto questo però i Sabei si “allontanarono da Lui." Inoltre si rifiutatarono di prestare attenzione agli ammonimenti e ai segni a loro indirizzati. Fu a causa della loro mancanza di valori morali che agli occhi di Dio si meritarono una punizione.

Nel 542 le loro dighe crollarono e il diluvio di Arim rovinò tutte le loro terre.

I vigneti, i frutteti e i campi coltivati ​​per centinaia di anni dal popolo di Saba furono completamente distrutti.

Questo diluvio è descritto nei seguenti versetti del Corano:

C'era invero, per la gente di Sabâ', un segno nella loro terra: due giardini, uno a destra e uno a sinistra. “Mangiate quel che il vostro Signore vi ha concesso e siateGli riconoscenti: [avete] una buona terra e un Signore che perdona!” Si allontanarono [da Noi] e allora inviammo contro di loro lo straripamento delle dighe e trasformammo i loro due giardini in due giardini di frutti amari, tamarischi e qualche loto. Così li ricompensammo per la loro miscredenza. Castighiamo in tal modo altri, che il miscredente? (Surat Saba ': 15-17)

Questo fatto rivelato nel Corano, è in totale accordo con le scoperte archeologiche. Nel Corano, la punizione inviata al popolo sabeo è chiamata "Sayl al-`arim" che significa il "Diluvio di arim." Questa espressione usata nel Corano indica anche il modo in cui si verificò la catastrofe. La parola "`arim" indica una diga o una barriera. L'espressione "Sayl al-`arim" descrive un diluvio verificatosi con il crollo di quella diga. L'archeologo cristiano Werner Keller, scrittore del libro The Bible as History, concorda sul fatto che il diluvio di Arim si sia verificato nel modo descritto dal Corano e scrive che l'esistenza di una tale diga e la distruzione dell’intera città causata della sua esplosione, dimostra che l’evento raccontato nel Corano riguardante il popolo di Saba, avvenne realmente.

Questi fatti, che non erano noti all’epoca della rivelazione del Corano, sono stati scoperti per mezzo di moderni studi archeologici. E questo è un altro miracolo del Corano.


IL CORANO E’ LA RIVELAZIONE DI DIO

Il Corano è la parola di Dio Onnipotente, il Creatore di tutto, Colui che con la Sua saggezza racchiude ogni cosa.

Una delle innumerevoli prove di questo, è il modo in cui i suoi versetti contengono fatti relativi a questioni scientifiche, come ad esempio il passato e il futuro, che nessuno poteva conoscere.

E per di più, tutto questo fu rivelato 14 secoli fa.

Ogni informazioni che il Corano contiene rivela i miracoli segreti di questo libro divino.

Nel versetto numero 82 della sura an-Nisaa’ Dio dice: " ...Non meditano sul Corano? Se provenisse da altri che da Allah, vi avrebbero trovato molte contraddizioni. (sura an-Nisaa’: 82)

Le persone sono chiamate a tener fede a questo Libro divino rivelato da Dio e a seguirlo come  guida nella loro vita. Nel Corano Dio ci dice:

Questo Corano non può essere forgiato da altri che Allah! Ed anzi è la conferma di ciò che lo precede, una spiegazione dettagliata del Libro del Signore dei mondi, a proposito del quale non esiste dubbio alcuno. Oppure diranno: “È lui che lo ha inventato”. Di': “Portate una sura simile a questa e chiamate [a collaborare] chi potrete all'infuori di Allah, se siete veritieri”. (Sura Yunus: 37-38)

Questo è un Libro Benedetto che Noi abbiamo fatto scendere, seguitelo allora e siate timorati [di Allah], sicché possiate essere oggetto di misericordia. (Sura al-An‘am: 155)